La Scuola di Barbizon

Il nostro approfondimento sulla Scuola di Barbizon non può che iniziare dalla figura di Théodore Rousseau.

Il parigino Théodore Rousseau, nato nel 1812, è l'artista che che dà il via a quel movimento che influenzerà in maniera decisiva l'arte impressionista. Dopo aver lasciato la pittura accademica, Rousseau decide di dedicarsi alla pittura in maniera più libera, basandosi sull'osservazione della natura dal vero.
Se Theodore Rousseau può essere identificato come artista chiave del movimento, sicuramente la foresta di Fontainbleu diventa il luogo intorno al quale tutto si sviluppa. 
Ben presto il pittore inizia a trovare, in questo luogo, fonte di ispirazione per le sue opere, fino a sceglierla come località nella quale poter trascorrere la propria vita, stabilizzandosi nel villaggio di Barbizon. Proprio qui cominciano ad arrivare altri artisti attirati dal nuovo modo di dipingere proposto da Rousseau. Nasce, così, la Scuola di Barbizon.

La pittura
Immergersi nella natura e dipingere.
E' questo il principio fondamentale della Scuola di Barbizon: uscire dall’atelier, saper riprodurre i giochi della luce e ritrarre il paesaggio esattamente com'è nel momento in cui si sta dipingendo. Le opere vengono, tuttavia, concluse nell'atelier dell’artista e questa è una differenza sostanziale con l'Impressionismo. Le opere della Scuola di Barbizon non si possono definire totalmente realistiche, in quanto rappresentano il paesaggio esattamente come l’artista lo percepisce in quel momento.
Le modalità di stesura del colore con piccoli tocchi è, invece, fondamentale per la nascita dell’Impressionismo, che proprio dalla Scuola di Barbizon inizia la propria esperienza.

Gli artisti 
Charles-François Daubigny è un artista facente parte della Scuola di Barbizon che, più di altri, applica la pittura “en plein air”, pilastro fondamentale per gli Impressionisti. La sua arte influenzerà grandi pittori come Claude Monet e Renoir. Altri artisti del gruppo sono Jean-François Millet, che introduce i personaggi umili nelle sue opere, Jean-Baptiste Camille Corot,  per il quale la luce un elemento essenziale, Jules Dupré, Constant Troyon, Hippolyte Camille Delpy e molti altri.